18 Ottobre 2008
Un anno dopo
Oggi compie un anno l’ultimo post inserito in questo blog.
In quest’anno trascorso abbiamo osservato l’evolversi del mercato globale e le modalità operative messe in atto da governi ed imprese.
Il nostro stand by di pubblicazione è stato reso necessario dalla complessità e dalla repentinità del mutamento che ha anche inciso sulla nostra attività.
Il mutamento si è presentato infatti nei modi e nei tempi inaspettati e solo oggi possiamo stilare un primo bilancio di ciò che è avvenuto e sta avvenendo e rapportarlo alla nostra teorizzazione.
Il tema della Responsabilità Sociale così come da noi sviluppato e pubblicato, è stato oggetto di grande interesse ma nella maggior parte incompreso soprattutto perché considerato una elaborazione prettamente teorica fine a se stessa senza alcuna possibilità di riscontro nelle dinamiche socioeconomiche e politiche reali.
Alcuni eminenti studiosi inoltre, ci hanno rimproverato una massima semplificazione, una presentazione “misera” del tema, invitandoci a rielaborare le idee che, seppur considerate innovative, non erano presentate in un formato accademico, da manuale tradizionale.
In risposta a quest’ultimi continuiamo ad essere dell’opinione che nel mondo moderno caratterizzato dalla velocità, dalla dinamicità e dalla necessità della sintesi, vada ricercata nel testo la tesi innovativa e la sua applicabilità e non soffermarsi su una forma testuale ampollosa.
In riferimento all’applicabilità, riprendiamo oggi, dopo un’osservazione sistemica, a scrivere sul tema in quanto gli eventi appena trascorsi e purtroppo in corso, stanno “corroborando” la nostra teoria.
Oggi sono tutti concordi che la finanza e il modo di porsi in maniera sofisticata, libera da qualsiasi regola e da continue verifiche e controlli non solo non può produrre massimo profitto ma, con disastrose ricadute, crea un fall-out negativo che annulla un euforico e solo momentaneo successo.
La propensione da parte degli operatori del settore (persone, imprese, Stati) di ottenere il massimo profitto con la verifica operativa sui codici etici, la creatività e la finalità di tendere ad un risultato considerato da noi alla stregua di un’opera d’arte, è oggi l’unica possibilità per considerare superata la finanza sofisticata e per un ritorno all’economia reale.
Il fine che noi consideriamo etico per eccellenza è l’equazione, giova ripeterlo, del “Max profitto= Opera d’arte” poiché solo attraverso questa sintesi si ottiene l’universale accoglimento consapevole e condiviso dei risultati.
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